GIANNI MURA Ricordo di un amico

 

 

 

Ho conosciuto Gianni Mura alla fine degli anni 90. Venne a cena  con un nostro amico comune e scrisse un articolo per la rubrica che teneva su Repubblica a proposito di cibo, ironizzando sul mio cognome. Da allora è esposto con simpatia all’osteria. Un po’ scorbutico, geniale, libero, arrivò poi con Ro Marcenaro, che mi regalò l’originale dell’illustrazione.. Ci vedemmo altre volte, sempre attorno ad un tavolo, poi nel 2005 in occasione del Baccanale intitolato “Il Dolce della Vita” gli venne consegnato dal sindaco di Imola Massimo Marchignoli, il premio  “Garganello d’Oro”, per il suo impegno nel promuovere la cultura del cibo. Seguì un’intervista condotta da Massimo Montanari su “Fatti e misfatti della critica gastronomica. L’immagine era di Jose’Van Roy Dali’ e ospiti furono Pupi Avati e, visto il titolo, non poteva mancare Anita Ekberg. Ah però!

Ringrazio Claudio Mazzolani per avermi riportato alla memoria questi piacevoli momenti legati a Gianni Mura. Un vero talento, dall’approccio burbero, dal cuore tenero, partito, guarda un po’, il primo giorno di primavera, penso accompagnato da una stecca di MS .

Ecco cosa mi ha scritto:

“Ti ricordi quella sera? Non volle partecipare ai festeggiamenti ufficiali e  venire in camuffa a cena da te? Ti voleva molto bene. Gli piaceva venire da te. Sei l’unica, che io sappia, che l’abbia mandato a quel paese, a proposito di cucina. Mi ricordo benissimo e lui ne rideva sempre quando ricordava il fatto. Vino SI, cibo SI, ma alla fine in lui era più importante il rapporto con le persone. Ti ripeto, mi chiedeva sempre di te e quando diceva “passo ma andiamo da Ambra” era per la  gioia di battagliare con te. 🤟😘🤗🍷Diceva che era un posto che metteva calma e che la tua risata era il marchio. Arrivando se ti sentiva diceva “siamo vicini  sento la risata”  Aveva una particolare simpatia per te. Mi chiedeva sempre di salutarti. Si divertiva veramente.” Un bell’incontro che certo non dimenticherò.